La legge sull’ apicoltura 313 del 2004, all’ art 1 recita ”La presente legge riconosce l’apicoltura come attività di interesse nazionale utile alla conservazione dell’ambiente naturale, dell’ecosistema e dell’agricoltura in generale ed è finalizzata a garantire l’impollinazione naturale e la biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento alla salvaguardia della razza di ape italiana (APIS MELLIFERA LIGUSTICA SPINOLA) e delle popolazioni di api autoctone tipiche o delle zone di confine”.
La nostra azienda alleva e vende api regine selezionate di razza Apis Mellifera Ligustica Spin, tutto il materiale è certificato da analisi CREA-AA. Anche per le regine operiamo con metodo biologico.
Siamo iscritti all’ALBO NAZIONALE ALLEVATORI API REGINE, aderiamo a AIAAR (Associazione Italiana Allevatori Api Regine).
In passato si è operato con selezione massale, nel 2016 abbiamo aderito al progetto ITALIAN QUEENS, un’azione rivolta a tutti gli allevatori di api regine che non si accontentavano di allevare bene ma che volevano partecipare a un percorso di selezione serio e coordinato. Questo perché le razze autoctone (nel nostro caso A. M. LIGUSTICA), ben stabili e omogenee nelle caratteristiche comportamentali, hanno le potenzialità per soddisfare al meglio le esigenze di mercato nazionale ed estero, qualora su queste api venga svolto un importante lavoro che va oltre l’allevamento; successivamente abbiamo proseguito il percorso di miglioramento tramite l’ALBO NAZIONALE ALLEVATORI. Per tanto dal 2016 le madri che utilizziamo per la riproduzione (sia linea materna che paterna) sono state selezionate, valutate e tutte presenti in BEEBRED. Nell’apiario di selezione e valutazione vengono effettuati fra gruppi di sorelle test di performance su PRODUZIONE, PIN TEST, DOCILITA’, SCIAMATURA, INVERNAMENTO, RIPRESA PRIMAVERILE, TASSO DI INFESTAZIONE VARROA. I dati raccolti vengono inviati all’Institute for bee research Hohen Nouendorf in Germania per il programma BEEBRED. Una volta ottenuti gli elaborati si scelgono le madri per la generazione successiva. Da qualche anno abbiamo aggiunto un ulteriore test di conta della varroa mediante l’uso del varroa scanner (BEEVS di APISFERO) per selezionare famiglie ove la varroa tende a sviluppare meno all’interno dell’alveare. Tutto ciò ha portato a diminuire drasticamente i trattamenti anti varroa al fine di meglio valutare le differenze fra individui. Dal 2020 abbiamo effettuato ricerche e controlli sulle colonie madri anche per quanto riguarda RECAPPING e SMR
La produzione in campo viene curata in ogni dettaglio:
Oggi dopo 8 anni di selezione posso dire che gli sforzi fatti sono serviti a qualcosa: le nostre madri hanno un pedigree che è pubblicato su BeeBreed
Il lavoro fatto sui vari caratteri (produzione, docilità, sciamatura, igienicità, resistenza alla varroa) sono più stabili.
Per quanto riguarda la produzione non si può confrontare fra le varie annate perché condizionata troppo dall’andamento climatico diverso.
La docilità e la sciamatura sono migliorati ma non avendo parametri confrontabili fra le annate vengono valutati tutti gli anni.
Il pin test a 6 ore si è stabilizzato su buone percentuali: oltre il 50 % di media sugli apiari in produzione e nelle regine madri si ha un valore fra 80% e 96% a seconda delle linee genetiche.
Dal 2019 abbiamo introdotto come carattere selettivo delle nostre api, anche la resistenza alla varroa con test specifici: conta della varroa con lavaggio sulle api adulte (zav), conta delle cadute naturali all’inizio della stagione e a fine stagione prima del trattamento estivo, ricerca del fattore SMR nella covata opercolata.
Per capire se l’andamento dello sviluppo della varroa era cambiato nelle annate ho chiesto ad un ricercatore se si potessero confrontare i dati del lavaggio della varroa (zav) in anni differenti. Mi ha confermato che è possibile e mi ha dettato le regole di come dovevano essere stati presi i dati negli anni per avere un dato confrontabile. Questo dato ci può dare una visuale di massima della modifica del carattere in positivo o in negativo sebbene possa comunque essere influenzato da fattori esterni (forte reinfestazione, eventuali errori nell’acquisizione dati).
Perciò avendo i dati dei medesimi periodi dal 2020 (da fine maggio a metà luglio), siamo riusciti ad ottenere un confronto al fine di capire se gli sforzi selettivi servono a qualcosa in rapporto alla resilienza alla varroa.
Il grafico mette a confronto le regine valutate nel 2022 con le stesse linee genetiche rivalutate nel 2024. Questo mostra la differenza di sviluppo dell’acaro all’interno dell’alveare. Tutto ciò in percentuale su scala giornaliera.
Nel lato verticale abbiamo la percentuale di accrescimento della varroa
Nel lato orizzontale abbiamo le varie linee genetiche negli anni (F22 D22 K22 A22) e la media dell’apiario (MAP22) e successivamente l’anno 2024
Nel grafico si può vedere che c’è stato un miglioramento nell’annata 2024, significa che le api hanno interferito con la crescita della varroa e che la strada intrapresa è valida e in futuro si vedrà fino a che punto si può arrivare con questo lavoro.
La prossima stagione indagheremo più in specifico con analisi nella covata il tasso del SMR per avere un’idea ancora più dettagliata dell’avanzamento genetico in atto.
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